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giovedì 27 gennaio 2011

profilo psicologico di un premier e dell'Italia di oggi

PROFILO PSICOLOGICO DI UN PREMIER E DELL’ ITALIA DI OGGI






Come psicologa, più volte ho sentito forte la spinta di guardare al presidente Berlusconi sotto un profilo clinico, da un punto di vista di caratterialità patologica, e tutte le volte che mi ritrovo a riflettere su questo aspetto che peraltro, punto di primaria importanza, influenza le sorti di un intero paese, il mio pensiero valutativo mi porta a concludere che più che di caratterialità in senso lato, si tratta di “Disturbo di personalità” altamente significativo.

Non è certamente mia intenzione emettere una diagnosi psichiatrica a proposito di una persona che non conosco direttamente, mi limito solo a constatare che i tratti comportamentali del presidente Berlusconi calzano a pennello con un tipo di patologia denominata “Disturbo Narcisistico di Personalità”. Il narcisismo patologico, quando raggiunge livelli di forte intensità è da considerarsi causa di severa preoccupazione da un punto di vista psichiatrico.

Il disturbo narcisistico che affligge Berlusconi ha tutte le caratteristiche cliniche della sindrome conclamata: smisurata richiesta di ammirazione, fantasie di successo e di potere illimitati che raggiungono tratti di “delirio di onnipotenza”, paranoie di complottismo con evidenti e manifeste manie di persecuzione, atteggiamenti antisociali alternati ad esplosioni vulcaniche di collericità (preferisce agire dietro le quinte, evita relazioni dirette, telefona aggredendo e minacciando verbalmente), tendenza alla menzogna spudorata, forte necessità di manipolazione della realtà, frequente perdita di controllo… che potrebbe degenerare al punto da condurre ad una complessa e preoccupante confusione mentale che aggraverebbe ancor più la sua condizione psichica, già fortemente compromessa. In breve potrebbe arrivare alla totale perdita di controllo del Sé… in questo caso si parlerebbe già di “forma demenziale”.

A caratterizzare ancora la sindrome narcisistica è la totale inconsapevolezza dei propri disturbi per cui solitamente vengono rifiutate visite e controlli medici; tutte le persone affette da patologie psichiche di tale entità non hanno un’adeguata consapevolezza dei propri disagi, conseguentemente non sono in grado di reggere confonti, giudizi, né critiche di alcun tipo. Fondamentalmente i narcisisti non riescono a comprendere né limiti né equilibri. In genere, se si tratta di maschi, amano attorniarsi di tante donne, nel tentativo di riempire una continua ed esasperata sete di potere illimitato e di “sublimare” una consistente dose di insicurezza e di vuoto che caratterizza e sottolinea anche una marcata incapacità di vivere una sessualità adeguata. Tale sindrome comporta ancora un’ emozionalità infantile ed immatura, un nucleo affettivo non sviluppato in modo sano e adeguato, anche da un punto di vista sessuale (considerata la profonda precarietà emotiva che stà alla base di tali disfunzioni di personalità, preferiscono per esempio “assistere”, più che “partecipare” da protagonisti e creare le condizioni per godere in modo indiretto, attraverso travestimenti o simili). Questo ed altro ancora porta ad una distorsione cognitiva e ideativa come conseguenza di una dispercezione in relazione alla realtà esterna; si è portati peraltro ad essere circondati solo da persone da cui ci si sente “adorati”, nei confronti delle quali si è spinti ad una “bontà d’animo” e a forme di “altruismo” e “generosità” esasperate ed eccessive, senza controllo alcuno; tale “disponibilità emotiva” è tesa più o meno intenzionalmente a consolidare e in un certo senso “ricambiare” l’ammirazione e l’adorazione ricevuta; di contro non accettando critiche e confronti, personalità di tal genere possono arrivare a sprigionare un tremendo e illimitato odio verso chi si pone in contrapposizione (i nemici). Non si ha la capacità di autovalutare i propri comportamenti, né le conseguenze a cui si può giungere, e allo stesso modo non si riesce a giudicare obiettivamente i comportamenti altrui, se questi non passano attraverso un sistema di piagerìe e compiacimenti.

Il disturbo narcisistico caratterizza un tipo di personalità che manipola la realtà e la verità oggettiva, invertendo il tutto, distorcendo e negando. E’ attraverso il meccanismo della “negazione” che la persona narcisista filtra i fatti obiettivi, mettendo in atto una percezione di se stessi e del modo,distorta e perversa.

Si parla di “sindrome narcisista” quando si è in presenza di: mistificazione, senso di grandiosità, fantasie di onnipotenza, esibizionismo, enfasi nei successi, arroganza, senso di invidia, assenza di empatia, egocentrismo smisurato, incapacità di autocritica, senso di unicità ed esclusività, impulso di vendetta (derivato dalle continue frustrazioni e paranoie che tali soggetti vivono nel profondo di se stessi e di cui spesso non hanno coscienza). Solitamente si ha la tendenza a “compensare” in qualche modo tale profondo senso di mortificazione frustrante e di sofferenza intima; quando il grado di patologia è elevato si sviluppa una componente che possiamo definire “psicotica”. Ogni narcisista che si rispetti “compensa” massicciamente e platealmente la grave carenza di equilibrio psicoemotivo, con comportamenti grandiosi e azioni che creano “effetto”. La modalità che il Berlusconi sembra prediligere è di stampo squisitamente sessuale, ma anche in questo caso non si tratta di sessualità sana… è una sessualità perversa, promiscua, ambivalente, turpe e ossessiva (vedi frequentazioni di escort, veline e minorenni) con persone che esaltano e sottolineano l’illusione dell’obiettivo compensatorio.

Il paziente Berlusconi in questo senso risulta particolarmente grave, in quanto non consapevole dell’entità dei suoi disturbi e dunque non in grado di lasciarsi curare… e cosa ancor più grave, è attorniato da personaggi che hanno un forte interesse a mantenere tale condizione di gravità.

Si stabilisce pertanto un grosso circolo di patologia collettiva in cui tutti manipolano tutti.

Il rischio per il paese in questo caso è che la patologia psichica, secondo le modalità descritte, si allarghi a dismisura, coinvolgendo sempre più gran parte della collettività. Risulta già raccapricciante ritrovarsi dentro una dimensione collettiva in cui si confondono le valenze degli accadimenti… si parla di escort e veline oggi presentate all’Italia come ministri ma che nel vissuto collettivo fino a non molto tempo addietro erano personaggi di spettacolo, cantanti, cabarettiste e simili(questo rischia di distorcere nel tempo la percezione dei vissuti psichici collettivi), di funerali di stato per “eroi” morti durante “le missioni di pace”, di responsabilità del terremoto dell’Aquila, delle feste di Arcore, dei disastri finanziari del paese, delle riforme scolastiche, del legittimo impedimento, dei rifiuti di Napoli, di Veronica Lario e del malessere di Berlusconi, di Saviano, dei giudici di Milano, della magistratura corrotta, del federalismo di Bossi… a livello di percezione collettiva si comincia a fare una certa fatica a comprendere e stabilire chi e che cosa ha più importanza e maggiore priorità… si fa fatica a focalizzare il bandolo della matassa… anche i giornalisti più accreditati si ritrovano a parlare e straparlare in modo estenuante e quasi ossessivo di escort travestite da infermiere, di feste e festine stravaganti, di bugie e comportamenti ambigui da parte di questo o di quell’altro personaggio politico… per ore ed ore, per giorni e giorni, per mesi e mesi… e infine non si capisce bene quanta e quale importanza attribuire ai singoli eventi all’interno di questo enorme calderone di caos patologico… è un po’ come in una famiglia disturbata e disfunzionale, all’interno della quale i ruoli sono sovvertiti e sofferenti, tutti i membri del nucleo familiare hanno la loro parte di torto e di ragione… bisogna andare a monte… qual è il problema iniziale? Da dove nascono disfunzioni e patologie?

La disfunzione del nostro sistema-paese, oggi, nasce dalla grave patologia di un personaggio che se non fosse un presidente del consiglio, nella migliore delle ipotesi sarebbe un paziente “accudito” e curato a dovere!

I soggetti affetti da “disturbo narcisistico di personalità” leggono il mondo attraverso due uniche dimensioni: bianco o nero, amanti o nemici, adorazione (da cui si pretende adesione completa e obbedienza assoluta) o complotto… non ci sono sfumature intermedie, pertanto non è possibile che ci sia confronto, giudizio libero, rispetto delle opinioni altrui, capacita di autocritica o di ammissione di errore… altro che democrazia! Il narcisista scappa da qualunque forma di confronto, indipendentemente dalle modalità con cui questo venga attuato, perché il rischio è che dal confronto possa emergere un Vuoto e un Nulla che distruggerebbe il proprio enorme Sé; il Sé del narcisista viene invece continuamente alimentato, esorcizzato e indirizzato verso l’esibizione di performance grandiose.

Altra caratteristica tipica, sotto il profilo clinico, riguardante uno stato psichico sempre più preoccupante del nostro famoso paziente, è la bipolarità psicotica cha da un lato si configura in una sorta di delirio paranoide (tutti mi attaccano), dall’altro si contrappone il delirio di onnipotenza (io attacco tutti)… “sono superman”, ebbe a dire tempo addietro!

Non di rado può capitare che le personalità narcisistiche, se spinte da eccessiva pressione esterna, per cui ci possa essere la probabilità che venga fuori quel Nulla tanto temuto, tentino forme di suicidio… forse Bossi si sta rendendo conto di qualcosa, ultimamente stà consigliando all’amico Berlusconi di riposarsi un po’, dato il suo alto livello di stress…(sempre a causa delle persecuzioni e dei complotti di cui è vittima…).

Intanto una persona così altamente e intensamente disturbata governa un intero paese e gestisce la vita (e spesso la morte) di molti italiani, con la insana complicità di tutti coloro che non vogliono né vedere né capire…

Se Berlusconi fosse un paziente qualunque, avrebbe il sacrosanto diritto alle cure del caso, invece Berlusconi è un uomo dal potere smisurato, che con la sua folle mente è a capo di un paese devastato dalla violenza, dal caos, dal razzismo, dalla omofobia, dalla persecuzione delle diversità, dal non rispetto della legalità e delle libertà fondamentali,un paese devastato dalla malavita, dalla mafia e dalla criminalità… un paese in cui migliaia di giovani anzicchè pensare di potere andare verso un futuro migliore, si ubriacano e muoiono, un paese in cui i malati spesso muoiono per errori di diagnosi e di terapie, un paese in cui gli omosessuali vengono minacciati e picchiati, un paese in cui gli anziani sono allo sbando, malcurati e considerati “problema”, un paese in cui le famiglie sono devastate da ogni punto di vista,e ammalate, ammalati i padri, le madri e i figli, un paese in cui continuano ad aumentare stragi omicide e suicide, un paese in cui la scuola ha perso ogni sapere… un paese quasi disumanizzato, un paese folle, figlio di un padre folle!

Sono un’italiana… non so se ho più paura o più vergogna… so solo che mi sento in colpa perché nel mio piccolo universo credo di avere il diritto e il dovere etico di dissociarmi e di denunciare qualsiasi tipo di azione e di decisione arrivi da un “folle” ad intaccare la mia vita, la vita della mia famiglia e dei miei figli… è come se tacendo, mi sentissi in un certo senso connivente e complice… e io non voglio esserlo!

Francesca Cianci

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