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sabato 3 ottobre 2009

Eroi di Pace. di Francesca Cianci


Ci risiamo! L’aspetto mediatico fa ancora una volta la sua parte, alterando quella che è una realtà certamente meno romantica rispetto a quella che ci viene proposta davanti ad ogni tragedia, ma sicuramente più vera.

Ogni volta che assistiamo alle morti dei soldati italiani il ritornello è sempre uguale,le frasi identiche, le emozioni degli italiani sono “sentite”, “genuine”, “plateali”; figli affranti, mogli e madri dignitosamente addolorate, pagine e pagine di giornali dentro cui scorrono elaborazioni, commenti, approfondimenti della tematica in questione, descrizioni dettagliate circa le reazioni e i comportamenti dei figli dei soldati, articoli strappalacrime, programmi televisivi pronti ad intervistare sciacallescamente familiari e politici di turno… noi italiani del resto quando si tratta di manifestare solidarietà e di esternare emozionalità, siamo impareggiabili!

Mi rendo conto di toccare una questione assai delicata, devo stare attenta a non urtare la suscettibilità dell’Italia che soffre e dei politici in lutto! È imbarazzante elevare una voce che sa di controcorrente rispetto al sentimento collettivo di oggi.

Quello che stride a mio avviso è che tutta questa commovente scenografia viene riproposta sistematicamente, ad ogni morte, quasi come se fosse “imprevedibile”. E’ ovvio che la morte coglie sempre di sorpresa chiunque, anche quando da un certo punto di vista la si può prevedere, ma in queste particolari circostanze l’eco si fa più pesante, assume connotati che hanno il sapore dell’ingiustizia, della rabbia, quasi come se nel vissuto collettivo emergesse improvvisamente una inimmaginabile realtà: “non solo sono andati a mettere pace, per giunta sono morti!” l’equivoco di fondo stà proprio nel concetto di base: erano andati in guerra, non a mettere pace! L’Italia questa sfumatura non da poco. I soldati italiani vanno in territorio di guerra (peraltro in base ad un criterio di propria appartenenza, quello militare), non sono volontari della Croce Rossa; allora perché diventano “eroi”solo quando muoiono? E perché il Papa si dichiara “profondamente addolorato per il tragico attentato terroristico”? non sarebbe più logico addolorarsi profondamente al momento della partenza dei soldati, considerato che questi padri, figli e mariti si stanno avviando verso un contesto di guerra che comporta un rischio quantomai elevato? Vengono considerati eroi perché si recano in “missione di pace”! ma dov’è questa pace? Si mette pace con le armi in mano?!

L’Italia dimostra solidarietà e fraternità istituendo strade in memoria degli eroi e manifestando commozione davanti alle bare dei suoi caduti! Nelle varie città italiane sorgerà un’altra strada, “via caduti di Kabul”, in aggiunta a “via caduti di Nassiriya” e a “via Nicola Calidari”… e la Gelmini s’indigna e si scusa con le famiglie delle vittime perché le scuole non hanno osservato il minuto di silenzio! Nessuno s’indigna per le migliaia di persone che muoiono ogni giorno sui vari posti di lavoro che sono costretti a ricoprire per sopravvivere, senza alcuna garanzia né salvaguardia della loro vita. Questi “eroi” vanno a lavorare per vivere, non per vivere meglio, né per scelta ideologica.

Uno scoppio di sincera passione arriva da un uomo di circa sessant’anni che durante la liturgia esplode con un urlo…”pace subito”… prontamente afferrato e prontamente nascosto… ricomincia la preghiera, e poi il picchetto d’onore e gli stendardi, gli applausi e le frecce tricolore… tutto secondo copione! Uomini politici che s’inchinano e si battono il petto(dovrebbe essere un “mea culpa”?), tutti profondamente addolorati, qualcuno perfino piange! Bossi si rammarica: ero convinto che servisse, non li abbiamo certo mandati a morire”… ah no?! Davano forse la comunione ai combattenti? E laMeloni che inneggia l’unità nazionale… e La Russa che vanta la capacità affettiva dell’Italia nei confronti dei ragazzi con le stellette che “partono per tenere lontano il terrorismo da casa nostra”. Credo sia ora di farla finita con questa commedia all’italiana che sistematicamente diventa tragedia solo per chi ne resta coinvolto!

Francesca Cianci

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