IL TRISTE RITORNO ALL’ITALIA!
All’emozione intima e collettiva dei giorni caldi di Obama, ecco seguire immediatamente e bruscamente il ritorno alla “normalità italiana”. Con il cuore molti italiani hanno sperato, sognato, fantasticato, che una magia come quella che si è verificata in America, potesse accadere anche da noi. Ma l’America è l’America e l’Italia è l’Italia! Che triste rientro alla realtà di sempre! Allo squallore, alla volgarità, all’ambiguità, allo sconcerto a cui ci ha abituati da tempo il nostro cavaliere, dai folti capelli, dai denti perfetti, e sicuramente poco “abbronzato”! abbiamo assaporato la grandiosità di questo evento americano, di questo personaggio fuori dalle righe, con questa storia speciale e singolare alle spalle… è stato un po’ come vivere una fiaba! Ma ecco che la realtà italiana al risveglio, ci dà il suo buongiorno di sempre: piccina, mediocre, interessi subdoli e sporchi, millanterie camuffate da umorismi vacui e volgari. Serpeggia nell’atmosfera un alone di amarezza, di sconforto, e quel che è peggio forse, di rassegnazione…rassegnazione ad essere governati da gente piccina piccina, rassegnazione a vedere il proprio futuro e quello dei nostri figli nelle mani di gente che ha il potere di manipolarlo, rassegnazione anche ad assistere ad un’opposizione mediocre che segue le fila del “botta e risposta”, che non riesce a distinguersi, a volare, un’opposizione depressa: La vita degli italiani scorre tra lo sgomento, l’incertezza, la rabbia, la delusione continua data dall’alternarsi di governi che restano comunque imprigionati nel solito tran tran di schemi gretti e preconfezionati, incapaci di idee innovative, incapaci di programmi che siano in grado di salvare questo paese avvilito e tormentato… e l’opposizione sempre a proporre manifestazioni, slogan, carnevali… e non cambia mai niente… e continuiamo ad assistere a queste performance devastanti, tra caroselli di battute volgari e risposte sterili, mentre la nostra vita si consuma tristemente tra uno stento e l’altro, tra la rabbia per i tagli alla scuola, tra i rifiuti che sommergono le città, tra le donne che ancora muoiono nella sale parto mal gestite, tra i salotti di porta a porta, i personaggismi alla Travaglio, tra i tagli alla ricerca e alla sanità, tra gli “umorismi” idioti di Berlusconi… nella consapevolezza che all’Italia non spetterà mai una scintilla di magia come quella che è toccata all’America… . Sono riusciti a toglierci anche la voglia di sperare! E per chi ha ancora il coraggio di amare la propria terra è veramente dura, per chi invece si è visto distruggere anche quel briciolo di amor patrio, non resta forse che… emigrare in America!
Francesca Cianci
psicologa
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